Testi Fantastici,

La bambina che diventò una farfalla

 

Tanto tempo fa, quando non esisteva nessun tipo di gioco, in una campagna isolata, viveva una bambina e tutta la sua famigliola. La bambina si chiamava Serena, e l’unica cosa che poteva fare in quel posto così lontano dalle case dei suoi amici, era osservare le farfalle. Non disegnava mai niente di diverso da maestose farfalle. Un giorno, la bambina stava osservando, come al solito, le colorate farfalle che vivevano nei paraggi della sua abitazione, quando arrivò da giochilandia, un paese situata nel nord Italia, dove gli abitanti non fanno altro che giocare tutto il giorno, la cugina Supercontenta. Supercontenta aveva undici anni, e proprio come i ragazzi della sua età, adorava giocare e divertirsi per un tempo indeterminato. Un giorno chiese alla cugina:- Serena, giochiamo?- Serena, non rispose perché doveva riuscire a disegnare la più bella farfalla mai vista. Allora Supercontenta disse:-Per favore, voglio giocare!- Serena non rispose perché doveva riuscire a disegnare la più bella farfalla mai vista. Supercontenta a tal punto, esplodeva dalla voglia di giocare con la cugina e chiese:- Per favore, giochiamo?- Serena non rispose perché eccetera

Supercontenta ripeté:- Per favore, giochiamo?- Serena allora rispose:- Si, ma dobbiamo giocare a disegnare delle ali da farfalla, colorarle e ritagliarle,  poi dobbiamo mettercele alle spalle e dobbiamo provare a volare.- Supercontenta adesso stufa di questi giochi con le farfalle disse:- Ok, ma dopo dobbiamo fare il mio gioco.- Serena felicissima e Supercontenta annoiata, iniziarono a lavorare. Immaginate chi finì per prima? Ma ovviamente Serena, allora salì sull’ albero più vicino e, arrivata in cima si buttò come per decollare in un viaggio pieno di allegria. Ma con sua desolazione, tutto ciò che accadde fu una caduta brusca sul terreno e il ginocchio sbucciato pieno di sangue. Serena non pianse, si rialzò, andò in cantina e prese un materasso lo mise sotto all’albero e salì, non accadde quello di prima, iniziò a volare e non atterrò più in terra, iniziò a volare e da allora divenne la più bella farfalla rarissima.

 

Eccetera  uso in questa parte del testo “che eccetera” per non ripetere non rispose perchè doveva riuscire a disegnare la più bella farfalla mai vista.

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