Era il mio compleanno in cui io compivo otto anni, e io già da tempo, volevo un animale domestico. Dopo aver convinto la mamma a prendercelo siamo arrivati a conclusione che il giorno del mio compleanno avrei ricevuto un bel coniglietto che doveva essere bianco, di razza nana e molto giocherellone. La mia zia, che sapeva le mie intenzioni già da tempo, decise di regalarmelo lei. Io ero felicissima, esplodevo dalla gioia che finalmente avrei avuto una palla di pelo con cui giocare tutta mia. Però (e qui arriva una parte dove io stavo per perdere ogni speranza) il pomeriggio del mio compleanno, dove a breve sarebbero dovuti venire gli invitati, mia zia mi telefona e dice:” Maria Grazia, mi dispiace tanto ma lo zio finirà di lavorare tardi quindi non possiamo venire.” Allora io diventai arrabbiatissima, ci tenevo tanto che la zia venisse al mio compleanno, allora un’ora dopo iniziarono a venire gli ospiti, ed io ogni volta che suonava il campanello, correvo lì e dicevo “ Sarà la zia, vado ad aprire io!” Ma non era lei. Allora, proprio quando stai per perdere le speranze e non sai cosa fare, arriva uno spiraglio di luce, infatti proprio in quel momento suonarono di nuovo alla porta e io, come al solito, andai ad aprire. Quello è stato il momento più bello di tutta la giornata, quando mi ritrovai la zia dietro la porta. Aveva in mano un grosso pacco rettangolare che aveva un incarto rosso. Mi affrettai, lo presi e andai a scartarlo in cucina. Dentro quel pacco, c’era qualcosa di inaspettato, infatti quando iniziai a scartare sentivo un respiro sulla mia mano, finii di scartare tutto e vidi il faccino del mio coniglietto, era bianco, e peloso, proprio come lo volevo io. Da quel giorno in poi io, dopo i compiti, gli cambiavo la lettiera, gli riempivo la sua borraccia d’acqua e gli davo il mangime che lui divorava in pochi secondi. Al mio coniglietto piacevano tantissimo le carote, perciò gliene davo una al giorno. La mia piccola palla di pelo adorava essere liberato e gironzolare per casa quando io pulivo la sua gabbietta allora, quando finivo e lui poteva rientrare nella sua casetta, si nascondeva, ed io dovevo cercare dappertutto per trovarlo. Quello è stato l’anno in cui io mi sono divertita di più, con la sua compagnia ero molto felice, e piano piano, io e lui facemmo sempre più amicizia, crescevamo giorno dopo giorno insieme: io e lui! Quell’ estate lo portai con me in campagna, insieme eravamo una coppia perfetta! Facevamo lunghe passeggiate nei prati fioriti, giocavamo e lo accarezzavo. Alla fine dell’estate, la mamma mi disse ”Maria Grazia, Geronimo è cresciuto troppo, perché non lo lasciamo alla nonna?” io ci pensai molto, ero molto affezionata a lui, mi sarebbero mancati i miei giochi insieme a lui, ma alla fine trovai una conclusione: l’avrei lasciato alla nonna, lei se ne sarebbe occupata e io lo sarei andata a visitare \ogni volta che lo desideravo. Quei pomeriggi non sono più stati come tutti gli altri, quando finivo i compiti guardavo la tv, il cielo era grigio e piovoso. Un giorno, quando tornai da scuola, la mamma mi disse” Mi ha chiamata la nonna e ha detto che Geronimo non è più con noi.” Io dapprima non ci credetti, ma alla fine dovetti rassegnarmi solo quando andai in campagna e non lo trovai più nella sua gabbietta. Mi mancava tanto, e mi continuerà a mancare, ma rimarrà per sempre nel mi cuore.